domenica 30 settembre 2012

Questo il mondo fa girar...(That's what makes the world go round)

Chi leggendo il titolo del mio post non ha subito pensato alla "Spada nella Roccia"??E avete fatto non bene, benissimo! Uno dei miei cartoni animati preferiti: sarà la spocchia di Anacleto, la barba e le converse di Merlino quando se ne va ad Honolulu, le magie e le canzoni che so a memoria.A proposito di canzoni, nella scena in cui Merlino e Semola si trasformano in pesci ce n'è una che non ha bisogno di nessuna presentazione. Risentendo le parole, poi, ho pensato che in questo periodo avrei bisogno di cantamela molto spesso...



Avete rinfrescato la memoria? Bene! Perché con un progetto di riciclo ho cercato di riprodurre (moooolto modestamente) la scena in questione. Ecco il risultato: 


Mi scuso se le immagini non sono delle migliori, ma visto il clima uggioso la qualità lascia a desiderare. In ogni caso, ho rivestito 3 scatole di tonno e riprodotto la scena in 3 fasi con dei pesciolini origami. E' un piccolo lavoro di miniatura (considerate quanto sono piccole le scatole di tonno da 80 gr) che, però, ho trovato molto divertente. Il pesce color arancio è Semola, quello blu è il buon Merlino.

Sempre in alto mira e va,
esci dalla mediocrità....

non star solo ad aspettar
ciò che per caso puoi trovar...

se metti buona volontà 
il mondo tutto ti darà...
però se tu non rischierai
nulla mai rosicherai.
(versione italiana "Questo il mondo fa girar")
 Se volete cimentarvi, ecco come ho fatto a decorare le scatole e....poi, spiego anche l'idea del supporto in compensato con una strofa della canzone.



1. Ritagliate dalla carta da scrapbooking delle strisce di
altezza pari e circonferenza pari a quella delle scatole (2 di
diverso colore per ogni scatola); più un cerchio disegnando
il contorno della base sulla carta. 

2. Con un po' di colla fissate, rivestite l'esterno con una striscia. Inserite
il cerchio all'interno (ritagliandolo un po' se dovesse entrare stretto)
senza bisogno di mettere della colla. Infine, la striscia di rivestimento interno
(anche questa può avere bisogno di essere un po' ritagliata) incollando
se necessario le estremità.
3. Dopo aver rivestito le scatole, ricreiamo il mini-habitat. 

Per il fondo marino: sughero tritato al coltello, colla vinilica e PAZIENZA.

Per le alghe: tagliate un rettangolino di carta verde, fate delle striscioline lasciando

un lato integro, poi arricchiate con l'aiuto della matita. (vedi immagine in alto)
Per le bolle: foratrice da carta, cartoncino avorio spesso e colla
Per la roccia: avvolgete un pezzo di ovatta con la carta da pacchi e incollatela.
(Opzionale)Un pezzetto di un feltrino per i mobili: l'ho attaccato dove verrà posto il pesciolino origami
così risulterà più "3D"

4. I pesciolini origami!Per il pesce Merlino, un quadrato di carta 6x6;
Per il pesce Semola, un quadrato 4.5x4.5 cm. Video tutorial qui, non è affatto difficile!

5. Eccoli qua!I pesci, li ho fissati con un po' di colla sul gommino...
Per quanto riguarda il supporto, ho preso una tavoletta di compensato 50x10 cm circa e lo spruzzata con la vernice trasparente. L'ho dovuto fare per rendere il legno impermeabile e poterci scrivere sopra con un pennarello indelebile, dopo aver segnato con la matita dove volevo mettere le scatole.
Diciamo che ancora è in corso di svolgimento, perché devo escogitare una maniera per fissare bene le scatole al supporto in legno. In ogni caso l'effetto finale è questo e non vedo l'ora di appenderlo in camera!

Con questo post partecipo al Linky Party by CreaFamily:


c'e' crisi


Eleonora


lunedì 24 settembre 2012

Un albero per ogni stagione

Uno dei più bei ricordi della mia infanzia, sono i progetti fatti con le mie maestre all'asilo. Quelli sì che erano passatempi: ore ed ore a colorare, disegnare, ritagliare e.....impasticciare! A parte le interminabili ore di punteruolo (sapete benissimo di cosa sto parlando, vero?) che consideravo assolutamente punitive, mi ricordo del mio grembiulino rosa fatto apposta per essere sporcato e soprattutto delle mie mani piene di colla e colori. Se mi chiedevano di immergere le mani nel super barattolo di colla collettivo o usare gli enormi pennelli per riempire di colore cartoncini di dimensioni epiche, la giornata immediatamente si profilava divertente .

Ecco, il progetto che sto per mostrarvi è proprio un ritorno al passato e, per questo, immagino possa dare molta soddisfazione ai grandi -perché è davvero semplicissimo- e ancor di più ai piccoli per l'elemento "impasticcio". Niente contorni da rispettare, niente uso dei pennelli (almeno non in quello proprio), nessuna dote artistica particolare.....ed eppure si possono fare dei quadretti con pochissimo materiale e 2 tecniche geniali. 
Prima l' "opera completa", poi le tecniche però! Sono 4 cornici a vetro (Ikea docet) raffiguranti altrettanti alberi "addobbati" secondo le stagioni. 



Ora le tecniche, come promesso. 
Dopo aver ritagliato dei cartoncini della dimensione della cornice, per fare gli alberi ho usato una mistura di acqua e colore abbastanza liquida, appoggiato qualche goccia sul cartoncino e ho SOFFIATO con una cannuccia in tutte le direzioni per fare i rami. Aggiungete altre gocce per aumentare il numero di rami decidendo la direzione e.....prendete un gran respiro! Ho definito il tronco con l'aiuto del pennello, ovviamente. 
Lasciate asciugare completamente poi provvedete a fare la chioma dell'albero. Per le foglie, la neve, i fiori e i frutti della chioma ho intinto la gomma di una matita nel colore non diluito e ho fatto tanti bollini colorati! Per un effetto "più realistico" fate più di un pallino con la stessa quantità di colore: diventeranno più irregolari e sfumati. 
Piccoli vezzi che ho aggiunto: un po' di praticello e fiorelli picchiettando col pennello e dei monogrammi per indicare la stagione usando delle lettere in silicone colorate di colore acrilico bianco/inchiostro nero. 

Eccoli nel dettaglio: 

L' (A)utunno

L' (E)state

L' (I)nverno

La (P)rimavera
Con questo post partecipo al Linky Party #27 by Topogina "Oggi mi girano palle, bolle e pois"


C'e' Crisi!

venerdì 21 settembre 2012

Torta crumble ai fichi e anice

Adoro quando riesco a fare una ricetta con quello che trovo in casa. O meglio, nel frutteto. A parte casi di voglie improvvise fuori stagione, qualche tipo di frutta esotica (anche se mio padre ha anche piantato un banano), con pochi passi e un cestino, il mio frutteto mi offre tutto quello che è necessario per soddisfarmi. 
Sarà che, al di là della scelta salutista di prendere la frutta di stagione e anche la giusta decisione di usufruire di prodotti a km 0, mangiare e fare ricette con quello che il periodo offre dà quel qualcosa in più. Saranno gli odori, la combinazione di colori, il clima: ma come si fa a non farsi una torta con i fichi settembrini di questi tempi?? Famigerati nemici del dietologo, io ci vado benissimo d'accordo. E ho sperimentato se andassero anche d'accordo con una torta crumble, ovvero quell'invenzione anglosassone di dolci "sbriciolati" in superficie e a base di frutta. Guardate, ci vanno così d'accordo che mi sono pentita di non averci fatto una crème anglaise di accompagnamento! 


Ingredienti 
(tortiera diametro 20 cm circa)

Per la base
  • 1 uovo
  • 50 gr di burro morbido
  • 150 gr di farina circa
  • 50 gr di zucchero
  • 1 vanillina
  • 1 cucchiaino i lievito per dolci
  • 600 gr di fichi settembrini già privati della buccia
  • una manciata di semi di anice
Per il crumble
  • 50 gr di zucchero
  • 50 gr di burro ammorbidito
  • 80 gr circa di farina
Preparate la base della torta sbattendo l'uovo con lo zucchero, poi il burro, la vanillina, la farina ed il lievito. Deve rimanere un impasto compatto ma "umido", dovrete riuscirlo a lavorare con le mani senza che si spezzi. Stendete la pasta col mattarello non troppo sottile e adagiatela nella tortiera imburrata. Lasciate i bordi alti, mi raccomando anche di 3 dita. Tagliate i fichi già puliti in spicchi e disponeteli nella tortiera e cospargeteli con una manciata di anice*. Preparate il crumble: lavorate gli ingredienti con le mani finché non avranno l'aspetto di un composto in briciole, aggiungete più farina se necessario. Ora, cospargete la torta con il crumble facendo attenzione a ben ricoprire tutta la superficie dei fichi. Infornate per 45 minuti circa a 180° e lasciate la torta in forno per altri 15 minuti. Fate raffreddare completamente prima di servire.
* [per un profumo più intenso di anice, spruzzate i fichi con un liquore all'anice prima di disporli nella tortiera]

Eleonora

martedì 18 settembre 2012

Cocktail alla mela e birra

Una volta ho letto di una strategia di concentrazione che dovrebbe evitare i momenti di blocco, specialmente quando si sta cercando un'idea o la soluzione ad un problema. Se si sente di essere vicini al momento in cui si  accenda la lampadina, quella sensazione di "ecco, ecco ci sono quasi", la teoria dice di continuare ad insistere e di mantenere la mente concentrata senza distrazioni. In questa maniera, si giungerà sicuramente all'obiettivo, in un tempo piuttosto ridotto, perché il cervello sa di esserci quasi e non si deve mollare. Però, se ci si sta arrovellando su una cosa e si sente di essere lontani un miglio dalla soluzione, tanto vale staccare per qualche minuto e distrarsi. La pausa sarà di aiuto per, poi, ottenere un livello di concentrazione più alto o addirittura l'illuminazione può cogliere durante il rilassamento: infatti, le migliori idee vengono sotto la doccia. 

In verità, io sono a caccia di una concentrazione pura e semplice: riuscire a leggere 200 pagine di documento in francese di fine settecento al computer entro stasera, sarebbe già molto. Mi distraggo ogni 10 minuti e di questo passo non finirò MAI! Insomma, mi sono presa una pausa, un attimo per staccare e ho fatto un cocktail rapidissimo con due protagonisti: la birra e le mele. In fondo mi è parsa un'ottima alternativa ai litri di caffè (american style) che mi ingerisco quotidianamente...


Per un cocktail 

  • una mela Fuji piccola (le mie sono casalinghe, quindi di dimensioni ridottissime)
  • 4 cl di acqua tonica fredda
  • un lime
  • 2 cucchiaini di zucchero
  • 0.2 cl di birra bionda fredda
Tagliate metà della mela (senza togliere la buccia), privatela dei semi interni. Una metà tagliatela a cubettini e mettetela in un ciotola con lo zucchero e il succo del lime. L'altra, tagliatela a fettine sottili e passatene la superficie con il lime già spremuto per evitare che si annerisca. Schiacciate la mela a dadini a lungo con un pestello (o il manico di un coltello),  fino a far uscire gran parte del succo, aggiungete l'acqua tonica e filtratela nel bicchiere (io ho scelto un barattolino, come quelli della marmellata). Aggiungete la birra e infilzate le fettine di mela su uno spiedino. 

Rimane davvero un cocktail molto leggero con una nota dolciastra data dalla mela, seppur non aggressiva visto il succo di lime. Ottimo per un picnic e non deluderà gli amanti del sidro (quale io sono). 

Cheers!

Eleonora


venerdì 14 settembre 2012

Orzo perlato con patate e pancetta croccante

Bastano due gocce d'acqua, un clima un po' fresco e subito mi prende un po' la mano. Effettivamente per tutti quelli che già piangono l'estate, farsi un piatto di orzo perlato con patate e pancetta è un azzardo. Se vi sembra presto, promettetevi di provare questa ricetta più in là...anche se non resta così pesante come può sembrare.E poi, quando gustare le patate novelle se non ora? 


Ingredienti (per 4 persone)

  • 360 gr di orzo perlato
  • 4 patate di media dimensione
  • 10 foglie di salvia
  • 8 fette di pancetta
  • 1 cipolla media
  • parmigiano grattugiato
  • olio evo
  • brodo vegetale
In una pentola alta, fate soffriggere la cipolla con l'olio. Aggiungete le patate tagliate a cubetti piccoli e un mestolo di brodo, poi la salvia e coprite. Fate cuocere per 10 minuti: le patate dovranno essere cotte ma ancora croccanti. Ora, aggiungete l'orzo e tostatelo poi procedete con la cottura come per un risotto, procedendo con gradualità col brodo. Nel frattempo, mettete una padella antiaderente a scaldare sul fuoco e fate soffriggere la pancetta tagliata molto sottile. Una volta cotto l'orzo, spegnete, aggiustate di sale e pepe, aggiungete la pancetta croccante tritata a pezzetti e due pugni di parmigiano grattugiato. Mantecate per qualche secondo e impiattate terminando con un filo d'olio evo. 

martedì 11 settembre 2012

Un giardino di tulipani in una scatola di tonno.


E' la vendetta contro tutte le maledette piante grasse che, ahimè, nel corso della mia breve esistenza hanno deciso di abbandonarmi. Troppa cura, troppa acqua, troppo sole, troppo vento, troppa umidità, troppi pensieri.....insomma, piante grasse, poche arie: non siete un'orchidea dell'Amazzonia equatoriale. Al danno la beffa: in casa mia, non ne esiste uno che non abbia il pollice verde. Mio padre che coltiva ogni cosa, innesta, pota, fa ritornare dall'oltretomba piante che sembravano spacciate. Mia madre, con un cortile pieno di ogni pianta: due manciate di terriccio, un'annaffiata quando si ricorda e via. Potrei continuare, ma il mio ego non lo permette. 
Quindi mi sono creata un grazioso giardino da scrivania: niente acqua, nè particolari cure...al massimo una spolverata ogni tanto. E poi, l'ho creato a partire da una scatola di tonno e qualche tappo di sughero, un po' di carta di vario e origami. 
Loro c'avranno il pollice verde, io pieno di colla vinilica. Ad ognuno il suo. 



Materiale:
- Una scatola di tonno grande vuota (da 240 gr.)
- Una decina di tappi di sughero
- Carta da pacchi 
- Spago da cucina
- Fogli di carta colorata (per origami) con dimensione 9.5 cm x 9.5 cm
- Fogli di carta velina verde chiaro e verde scuro + un ritaglio di carta velina gialla
- Forchettine di bamboo da aperitivo (20 -25)
- Colla vinilica
- Forbici
- Un batuffolo di cotone
- Ritagli di cartoncino colorato o carta da scrapbooking
- Nastro

And now, il procedimento

1. Rivestite l'esterno della scatola di tonno con delle strisce di carta da pacchi/da imballaggio. Procedete in questo modo: passate uno strato di colla vinilica mista ad acqua (in parti uguali), adagiate le strisce rispettando i bordi della scatola, poi colla nuovamente. Continuate in questo modo, alternando strati di colla a carta per 3 volte. Terminate con lo strato di colla diluita. Non è fondamentale che le strisce siano precise: picchiettando con il pennello, la carta si distribuirà in maniera omogenea. 
2.Prima che il 4 strato di colla si asciughi, applicate le forchettine di bamboo alla stessa distanza l'una dall'altra, private della parte appuntita con le forbici. Se la struttura risulta un po' instabile, è normale. 

3. Inserite i tappi di sughero e, se è necessario, tagliate dei pezzi per fissarli ben bene.

4. Tagliate 2 pezzi di spago poco più lunghi della circonferenza della scatola, immergeteli completamente nella mistura di colla e acqua e poi annodateli attorno. Lasciate asciugare il tutto: lo spago diventerà rigido e sosterrà la struttura.  

5. Con i fogli di carta da origami, eseguite i tulipani. Per la parte superiore, ho fatto riferimento a questo videotutorial, per i gambi a questo. Alla base di ogni fiore ci sarà un foro dove inserirete la punta del gambo. (Io, ho messo un po' di colla, per sicurezza!)

6.Per fare l'ape: un pezzettino di ovatta appallottolata rivestita con un pezzo di carta velina gialla.  Praticate delle righe nere con un pennarello. Per le ali, ritagliatele a mano libera su del cartoncino e inseritele in un'incisione che avrete praticato col taglierino sul dorso dell'ape. Incollatela semplicemente sui fiori. 

 7. Inserite i tulipani tra i tappi di sughero, incastrandoli affinché siano stabili. Ora, l'erba. Appallottolate dei pezzi di carta velina verde e incollateli con la colla sopra ai tappi, avendo cura di coprire tutti gli spazi vuoti. Alternate i colori per un effetto "più reale". 

8. TADANNN!!! Giardino pronto per farvi compagnia e per decorare la scrivanie di tutta la casa! Ho  aggiunto anche un nastro ed un fiocco sul davanti, dopo aver tagliato anche gli eccessi dello spago.
(9).Dimenticavo: per la farfalla, bastano due ritagli di
cartoncino sovrapposti!

 Eleonora




lunedì 10 settembre 2012

Inspiration#4: Giappone

Certe volte alcune fissazioni mi colgono e non posso fare a meno di evitarle. Adesso sono nella fase Giappone. Sarà l'esotico, il lontano, la storia di un Paese, la cultura ma ammetto di essere profondamente affascinata. E quindi dal fascino, alla ricerca è un attimo. La curiosità mi ha fatto spendere ore su Internet a cercare di sapere di più, a rimanere stupita del fatto che in ogni piccola cosa del Giappone c'è arte. E per ogni arte, c'è un nome. Solo un paio di cose mi scoraggiano: il costo di un volo e della vita Giappo. Aouch!
[Mi perdonerete se le informazioni saranno imprecise, come quelle di chi si affaccia su un cosmo di cultura e tradizione in gran parte sconosciuta, però spero sia di spunto per un'ispirazione o una nuova curiosità]


Ayako Fuji, 1995 - Foto di Yoshihiko Ueda



BENTO, ovvero l'arte di decorare il cibo per un pranzo take away....commestibile al 100%. Organizzare, rendere appetibile anche una verdurina al vapore o del riso semplicemente lessato. Con tutti gli accessori e la pazienza del caso.  (Vi aspettavate che parlassi di sushi in tema di cibo? Fantastici esempi anche in materia: il sushi è davvero un distillato di decorazione e arte della cucina. Da imparare, promemoria per me)

Bellissimi, esagerati esempi qui.
Migliaia di esempi con tutorial e tante idee per tutti i giorni
 - wendolonia.com-  
Da ammirare, qui



FUROSHIKI, ovvero l'arte di impacchettare un regalo senza bisogno di adesivi, carta ma con l'uso di un unico pezzo di stoffa. Riciclabile, intelligente ed originale anche per rivestire un cuscino o per trasportare 2 bottiglie: sempre il problema del "come lo impacchetto, ora?". Simply, love. 
Stoffe e tecniche qui. Ma per la "Bibbia del Furoshiki rimando qui, con
annesso consiglio del Ministero dell'Ambiente giapponese a farne uso!



IKEBANA, ovvero l'arte di disporre a fini decorativi i fiori recisi. Minimalista, secondo 3 diverse scuole, i fiori sono disposti secondo una geometria precisa. Affascinante, quanto meno, nella sua armonia dove lo spazio vale quanto la composizione di rami, foglie e fiori. 


Trovato qui

Maestri di Ikebana che danno corsi. Esperienza, anche questa da provare.
- Junko's Ikebana- (bella gallery delle sue opere)
A testimoniare la tradizione dell'Ikebana. Interessante sito
con antiche foto del Giappone.
- Old Photos of Japan -
KANSASHI, ovvero le decorazioni floreali tra i capelli delle donne giapponesi. 


via  www.txip.net

ORIGAMI, dulcis in fundo. Magistrale arte di piegare la carta per dare vita a forme di ogni tipo. Solo pieghe, pazienza, precisione e la soddisfazione di far prendere corpo ad un foglio in un'entità tridimensionale. 
La Gru. Forse l'origami più carico di significati. La storia di una bambina vittima
del bombardamento di Hiroshima piegò 1300 gru prima che la leucemia la uccidesse a causa delle
 radiazioni. Da allora, simbolo di ricordo, pace e fratellanza.
- Installazione di gru in Camille Styles -
Non solo animali e fiori, ma anche contenitori e scatole.
Per un cupcake, un reagalo. In dettaglio, qui. 


E le partecipazioni? Originale e di classe
- via Eat.Drink.Chic-

lunedì 3 settembre 2012

Ciambelline alla carota e mandorle

Mettete insieme un pomeriggio di stanchezza infinita, un tempo uggioso e uno stampo di silicone che un caro amico mi ha regalato per fare delle ciambelline. Una domenica ai fornelli, come minimo. Senza poi valutare il fatto che ho un cesto pieno di mandorle appena raccolte da mio padre e nell'orto una quantità infinita di carote. Ergo, ciambelline carote e mandorle.
 Le mie mandorle ovviamente non sono come quelle che si acquistano: molto più piccoline, dal sapore intenso che è esaltato dalla buccia un po' aspra. Le ho lasciate così, senza snaturarle troppo. Sì, direi che ci vuole un pomeriggio di piena pazienza per schiacciarle... O meglio, per me il criterio vale sempre, per qualunque cosa creativa si faccia. Se c'è fretta, se l'umore non è dei migliori anche ciò che sto facendo ne risente. 


Ingredienti 
(con queste dosi ho ottenuto 6 ciambelline e 12 muffin...erano gli stampi che avevo in casa!)

  • 250 gr di carote già pelate
  • 150 gr di zucchero
  • 150 gr di burro ammorbidito
  • 4 uova
  • 150 gr di farina
  • aroma di mandorla
  • una bustina di lievito
  • pizzico di sale
  • 70 gr di mandorle non pelate + una manciata di mandorle per decorare
  • zucchero a velo per decorare
Procedimento

Grattugiatele carote finemente e mettetele a scolare. Montate con lo sbattitore (o la frusta) i tuorli d'uovo e lo zucchero. Aggiungete il burro ammorbidito e continuate a montare. Poi aggiungete al composto le carote, le mandorle tritate molto finemente col mixer,la farina, l'aroma e il lievito sempre continuando a montare. Infine,incorporate gli albumi montati a neve ben ferma col pizzico di sale, con movimenti dal basso verso l'alto. 
Mettete il composto negli stampini, riempiendoli per 3/4, imburrandoli e infarinandoli se non usate quelli al silicone. Infornate nel forno già caldo per 35-40 minuti a 180°.
(Nella cottura ho avuto un po' di problemi, perciò li condivido con voi perché possiate evitare di farli...seppur ogni forno ha un suo modo di cuocere. Diciamo che la prova dello stecchino non è molto utile: le ciambelline restano sempre un po' umide al centro e soffici. Perciò, quando avranno preso un bel colore ambrato, dopo circa una mezz'ora, consiglio di aspettare ancora 5 minuti, spegnere e lasciarle nel forno caldo. Io le ho cotte un po' troppo....)
Una volta raffreddate potete fare una glassa con lo zucchero a velo e pochissima acqua calda. La mia era abbastanza liquida perché volevo che la forma lasciata dallo stampo si vedesse bene. Versate le glassa sulle ciambelline disposte su una gratella e cospargetene la  la superficie con le mandorle precedentemente tritate col coltello. Una volta che la glassa sarà asciutta, trasferitele sul piatto di portata. 


Al centro rimarranno sempre morbidissime, profumate alla mandorla e con un colore ambrato davvero invitante.
 Idea regalo: per ogni ciambellina, una scatolina foderata di carta velina e carta da forno. E poi, è giusto che chi mi ha regalato lo stampo, almeno le assaggi!