venerdì 31 agosto 2012

Segnaposto origami: il fiore di loto.

Se avete in mente una cena in stile nipponico e volete anche cimentarvi in un segnaposto originale, vi propongo di tentare con l'origami. Quando si entra nel tunnel dell'origami, è davvero difficile uscirne: ci voglio pochi minuti e, dopo aver acquistato la carta giusta, basta cercare un po' su internet per dei video illustrativi o le classiche tavole. Mi raccomando la carta da origami: si trova in vendita già nelle dimensioni quadrate 19x19 ed ha una resistenza ottimale che vi eviterà qualche arrabbiatura. 






Occorrente:
- Cartoncino verde
- Spillatrice
- Uno stecchino
- Una spilla da balia piccola
- Un foglio di carta da origami
- Un foglio di carta velina bianca
- filo argentato da 6 mm
- Perle
- Cartoncino avorio


1. Ritagliate una striscia di cartoncino verde lunga almeno 40 cm e alta 5 cm.
Fate delle pieghe di piccole dimensioni "a ventaglio" e unite le estremità con qualche punto. 
 2.Dal rovescio, pinzate 3 pieghe e altre 3 pieghe diametralmente opposte. 

3. Inserite lo stecchino nelle pieghe appena effettuate per
stabilizzare e rendere piatta la struttura.

4. Con un foglio origami e un buon tutorial su youtube che più
vi sembrerà chiaro (uno è questo ma in alternativa esistono anche le schede 

con le immagini fase per fase come qui), eseguite il fiore di loto.
5. Pinzate il fondo del fiore con la spilla da balia


6. Lasciando la spilla chiusa, infilate lo stecchino all'interno
e riposizionatelo all'interno delle pieghe. In questo modo
il fiore verrà fissato alle foglie.

7. Ora, il centro del fiore. Arrotolate attorno alle dita una striscia
di carta velina (o carta bianca da pacchi). Occorre una striscia lunga,
anche di un metro.


8. Praticate delle incisioni triangolari al centro
del mazzetto di carta

9. Praticate un taglio alle estremità per "aprire" il mazzetto di carta

10. Con tre fili d'argento fissate il mazzo lì dove avete praticato
le incisioni. La tecnica per arricciare e inserire le perle l'ho già spiegata
in questo post. Stropicciate la carta velina e appoggiatela al centro del fiore:
non c'è bisogno di colla perché il volume della carta è sufficiente. 

 Ora, rimane solo da ritagliare dei pezzetti di cartoncino e scrivere il nome degli ospiti. Si presta moltissimo anche per un numero alto di commensali: una volta presa mano con la tecnica dell'origami, potrete farne di tutti i colori. 
Tanto fingerfood, sushi, tempure, noodles vari per tutti.




martedì 28 agosto 2012

L'azzardo ovvero il Bloody Mary

Magari si entra in un bar in cui sappiamo facciano dei bei cocktail e ci diciamo: "Stasera provo qualcosa di diverso". Bene, anch'io mi ripropongo sempre di azzardare, ma alla fine cado sempre sugli stessi. Monotoni, sicuri, confortevoli. Eppure, lui era sempre lì: il Bloody Mary. Quelle cose che fino all'ultimo dici: "Adesso me lo faccio fare. Che sarà mai! " E la solita amica da Crodino: "Però se ti fa schifo? Il succo di pomodoro!! Oh, stiamo scherzando." Oppure l'amico habitué del Negroni: "Ma che sapore ha? E' salato o dolce?" Niente
Contro i dubbi amletici, la soluzione è una: farlo a casa. Ma dall'inizio. Anche il succo di pomodoro ed il sale aromatizzato al sedano! Vi dico subito che è un cocktail sorprendente. Azzardate! 

Però cercate di andare a comprare gli ingredienti magari facendo una spesa un po' più "ampia". Vi risparmierete una scena alla cassa del supermercato come la mia. Io, una bottiglia di vodka secca, un gambo di sedano enorme da 1 kg, la bottiglietta del tabasco e quella della salsa Worcester. Euro 17.74 e niente shopper. Dietro, una mamma con 4 scatole di merendine, scatolone enorme di latte e 6 pacchi di pasta. Euro 15.50. 
Imbarazzo da single di provincia. 
Sì, anche perché il Bloody Mary deve anche la sua popolarità come il cocktail "del giorno dopo". Se vi svegliate in pieno "hangover", dopo una serata di plurime bevute, e riuscite a trascinarvi fuori dal letto dicono che sia un tocca sana. Altro che caffè e doccia. 


Ingredienti per un Bloody Mary:

- 3 parti di vodka
- 6 parti di succo di pomodoro *
- 1 parte di succo di limone
- sale aromatizzato al sedano **
- pepe macinato fresco
- 4 gocce di salsa Wocester
- 6 gocce di tabasco
- costa di sedano per decorare

* per il succo di pomodoro: scottate i pomodori in acqua bollente per qualche secondo, dopo aver praticato una piccola incisione della pelle sul fondo di ognuno. Scolateli, metteteli in acqua fredda e privateli della buccia. Apriteli e togliete tutte le parti verdi ed i semi, poi tritateli sottilmente. Mettete una parte in una pentola e mettete sul fuoco. Fate cuocere per qualche minuto schiacciando e mescolando con una spatola. Come spunta il bollore, aggiungete ancora un po' di pomodoro e aspettate che si formino le bolle. Continuate così fino ad esaurimento dei pomodori. Dopo l'ultima parte, fate bollire per 5 minuti. Versate subito il pomodoro nelle bottiglie e, se volete, sterilizzatele in acqua bollente per 35-40 minuti. Altrimenti, il succo si conserva per qualche giorno in frigo. 

** per il sale aromatizzato al sedano: esiste in commercio ma ho provato a farlo a casa. Prendete un pezzetto di una costa di sedano (possibilmente di quelle esterne, più dure ed amare) e tritatelo il più sottile possibile. Aggiungete una quantità di sale fino pari al volume del sedano tritato, e continuate a sminuzzare col coltello finché non sarà sottilissimo. 

>Ora, il cocktail!
In un tumbler alto, versate la vodka, il succo di limone e quello di pomodoro. Poi, un bel pizzico di sale, la salsa Worcester ed il tabasco, una macinata di pepe nero.Mescolate leggermente. Costa di sedano per decorare. 

>"Un Bloody Mary! Ma fatto bene, per piacere..."
Ovviamente il segreto è saper dosare i condimenti: occhio alle salse, in particolare. La salsa Worcester esalta l'acidità del pomodoro quindi attenzione a non esagerare, mentre il tabasco aggiunge un bel tono di piccante che va secondo i gusti. Attenzione anche al sale: non siate troppo parchi perché solo lui può sposta la bilancia dal dolce al salato del gusto questo cocktail. Con le dosi indicate da me, viene un cocktail saporito ma non troppo piccante...

giovedì 23 agosto 2012

Coccarda in stoffa

Per la serie: cose che sembrano difficili e non lo sono. 
Dovendo fare un pacchetto per una signora, mi sono resa conto di non avere qualche nastro adatto per decorarlo. Ho trovato un ritaglio di stoffa e mi sono cimentata con ago e filo, cercando di fare una coccarda. Il cucito non è il mio forte ma questo diciamo che non lo è: si tratta di mettere qualche punto per fissare che, anche se non è precisissimo, può andare benissimo. Anche qui si tratta di riciclare quelle strisce di stoffa che spesso si buttano, come quelle degli orli dei pantaloni. 
La coccarda ovviamente non è da buttare: con una spilla da balia sul retro può diventare un accessorio! 
*Chiedo scusa per le foto del tutorial: di fretta e con uno sfondo che non aiuta!*


Per realizzarla, occorrono:

  • scampolo di stoffa (almeno 25x25)
  • ago e filo
  • scampolo di stoffa (possibilmente di un tessuto un po' spesso) 
  • circa 30 cm di nastro di raso 
  • una spilla da balia
  • colla vinilica
1. Ritagliate tre strisce di stoffa lunghe almeno 20 cm.
La prima sarà più alta, la seconda 3/4 dell'altezza
di questa, la terza la metà di quella iniziale. In realtà,
anche se non si vede in foto, ho accorciato la terza anche di
1/4 della sua lunghezza

2. Piegate ogni striscia in due e, lungo il bordo aperto, passate
l'ago con dei punti piuttosto larghi (come nella foto).
3. Fate la stessa operazione per entrambe e prima di fissare i
punti alla fine della striscia, tirare un po' il filo perché
la stoffa si arricchi. Fissate le estremità con qualche punto.

4. Sovrapponete le tre strisce arricciate e completate
con il nastro attorcigliato a formare un fiocco, anche esso
fissato col filo. 

5. Girate la coccarda e incollate un cerchio di stoffa di un
tessuto abbastanza spesso. Inserite una spilla da balia. 

venerdì 17 agosto 2012

Cupcake al limone...rivisitato

Attenzione: spoiler. La ricetta che sto per presentare è davvero una botta di vita, una bomba calorica. Nell'innocenza eterea di un delicato cupcake, si nasconde un'anima burrosa e, ahimè, prepotentemente deliziosa. Se state gustando un gelatino alla frutta o un ghiacciolo a ridotto contenuto calorico e vi sembra già troppo per la vostra dieta, lasciate perdere, staccate il modem, spegnete il pc prima che sia troppo tardi.
Lo so, non è il modo migliore per presentare una ricetta. Ma per chi adotta, come me, il motto. "se devo sgarrare, sgarro con stile",  lo invito a provare questo fantastico cupcake. 

In realtà, è una ricetta rivisitata della fantastica Cake al limone glassata di "A little place to rest" che non ha nessun bisogno di promozione perché è un dolce a dir poco sublime (grazie Mary!!!).  Il cupcake mi ha sempre inspirato il profondo amore anglosassone per il "più dolce non si può". Hai un impasto già dolce e col burro? Non basta, mettici sopra una crema al burro e formaggio zuccherata. Detto questo, il cupcake che vi presento non vi risulterà estremamente dolce all'assaggio: il limone nell'impasto si lega benissimo con la morbidezza del cupcake mentre il frosting è stato rivisitato perché lasci inalterata questa punta agrumata. E se pensate che non sia estivo, dovrete ricredervi: il limone e il frosting freddo rendono i cupcake ottimi con un tè freddo in un pomeriggio d'estate. 


Rimando alla ricetta originale per il procedimento: seguite tutti gli step, escluso quello della preparazione della glassa. In breve, preparate l'impasto, cuocete al forno i cupcake nello stampo dei muffin imburrato ed infarinato, riempendolo per 3/4, per 20 minuti circa a 180°. Estraeteli dal forno e versate lo sciroppo (circa un paio di cucchiai) sulla superficie bucherellata dei cupcake. Lasciateli freddare, estraeteli e preparate il frosting.

Per ogni cupcake servono circa:
  • 40 gr di Philadelphia
  • 20 gr di burro ammorbidito
  • 1 cucchiaino colmo di zucchero a velo
  • 4/5 gocce di limone
  • 4 gocce di colorante alimentare liquido giallo
Montate gli ingredienti nello sbattitore partendo dal burro e dal formaggio, poi il limone, lo zucchero ed il colorante. Mettete il composto nella sac-à-poche e decorate i cupcake. Per decorare, un po' di scorsa grattugiata di limone.

Certo, non poteva mancare una nota decorativa...Per l'incarto  alla base del cupcake, ho usato un cerchio di carta da forno sovrapposto ad uno di carta velina della stessa dimensione che ho fissato con dello spagno. Per il topper, uno stecchino alla cui sommità ho incollato una striscia di cartoncino piegata in due. Una volta asciugata la colla, ho ritagliato la forma di una bandierina facendo le due punte con le forbici. 

domenica 12 agosto 2012

Inspiration#3. London Olympics

Dedicato a ciò che ha allietato le mie pause caffé post-prandiali, in attesa che la caffeina facesse effetto e di ritornare allo studio un po' lucida del solito. Quella ora di sollazzo in un'inaspettata piega sportiva dei miei pomeriggi o serate, intrattenuta dalle Olimpiadi che stanno volgendo al termine. Non mi dilungherò su commenti sportivi: non aspettatevelo da una che al massimo mentre guarda le squadra di fioretto maschile, esulta intingendo il cucchiaino nella Nutella. 

Per i cerchi olimpici, ho pennellato il bordo inferiore della tazzina con gli acquarelli e li ho "stampati" sulla carta.
Per la scritta, pastello acquarellabile nero intinto nel caffè.
Eleonora


venerdì 10 agosto 2012

Norma Desmond cocktail.

Per chi si sta godendo tramonti estivi e ferie, ribatto con un tramonto molto meno poetico. 

"Sunset Boulevard" è una delle vie più note di Los Angeles, ma anche un fenomenale film di Billy Wilder. Anni '50, uno sceneggiatore squattrinato e ricercato dagli strozzini (William Holden), si imbatte in una villa inquietante come la sua proprietaria (Gloria Swanson): una stella del cinema muto, ormai lontana dalle scene da molto, che vive contornata dei suoi ricordi, del suo passato e di un maggiordomo lugubre. Il giovane accetta di scrivere una sceneggiatura per la diva decaduta che vuole ritornare con un ultimo film in auge. Ben presto i sorrisi che gli spettatori potrebbero dispensare per l'irrealtà della sua vita come il morboso culto di sè e della sua carriera, lasciano spazio all'amarezza e la compassione per una vittima della crudeltà di Hollywood e ad un finale drammatico. 



Immagini da imdb.com

Un classico senza tempo con delle interpretazioni che si avvicinano in maniera inquietante alla vita reale dei protagonisti. Gloria Swanson, stella del cinema muto, accettò di fare il ruolo di se stessa dopo molti anni di inattività accentuando in modo caricaturale il personaggio. Per William Holden si rivelò una sorta di presagio: quando la sua carriera entrò in declino, iniziò a soffrire di alcolissimo e depressione. Morì negli anni '80 a seguito da una caduta in casa sua perchè era ubriaco ed il suo corpo fu ritrovato diversi giorni dopo. 

Ma non era mia intenzione intristirvi, semmai affascinarvi con questo film tra reale ed irreale, favola hollywoodiana e crudeltà del jet-set. E poi, mi serviva un'ispirazione per un cocktail, dedicato al tramonto, che cambia colore dal rosa dello splendore al rosso cupo dell'inquietudine. Con un giusto bilanciamento tra l'asprezza del lime, del pompelmo e la dolcezza del succo di mirtilli. E chiamiamolo come la protagonista, Norma Desmond, anche se lei mi sembra più tipo da brandy...




Mettete nello shaker 3 parti ( per un cocktail sono sufficienti 4 cl per parte) di succo di pompelmo, 2 parti di succo di lime, 2 parti di gin e ghiaccio. Shakerare, filtrare e versate in un bicchiere (tumbler alto) ghiacciato. Versate gradualmente 3 parti di succo di mirtillo e decorate con una fettina di lime. 

Cheers!

martedì 7 agosto 2012

Ravioli piccanti alle melanzane

Per gli irriducibili dell'aperitivo che non si accontentano delle tartine tutta maionese dei bar, delle pizzettine di sfoglia al quarto giro di riscaldamento in forno, alle patatine fragranti direttamente dal pacchetto del supermercato più vicino e, dulcis in fundo, i mini-panini con  il prosciutto cotto scurito ai bordi causa innumerevole entrate-uscite dal frigo. 
Sì, ci sono andata pesante, ma spesso mi sono state rifilate delle cose le quali tutto assomigliavano tranne a quello che io chiamo cibo. Capisco lo stereotipo dello studente universitario famelico che non si sofferma troppo sulla qualità quanto sul prezzo e la quantità, però certe volte mi sembra un oltraggio a questo fantastico rito italico. Dopo tutto questo elenco di schifezze, quello che sto per proporvi sembrerà un nuovo ritrovato della nouvelle cuisine. Signori e signori, si chiama psicologia del marketing. 

Sono dei ravioli moooolto croccanti di "pasta matta", un impasto cugino della brisée ma molto più light, che si sposa con un ripieno di melanzane, pomodoro e mozzarella gusto e piccante da spizzicare con un buon bicchiere di vino fresco. Certo, ci sta bene anche un bicchiere di birra. Rigorosamente in terrazzo. 



Ingredienti 
Per la pasta matta (circa 20 ravioli) : 

  • 250 gr di farina 00
  • 2 cucchiai di olio extra-vergine d'oliva
  • 100 ml di acqua
  • sale q.b.
Per il ripieno
  • 1 melanzana rotonda
  • 3 pomodori maturi
  • mezza cipolla rossa
  • uno spicchio d'aglio
  • 150 gr di mozzarella
  • sale, pepe, peperoncino in polvere
  • 5 foglie di basilico
Preparate la pasta matta mescolando prima la farina, il sale e l'olio poi aggiungete gradualmente l'acqua. L'impasto dovrà essere leggermente appiccicoso e molto elastico: lavoratelo lo stretto indispensabile e mettetelo in frigo per 30 minuti con il panetto avvolto nella pellicola. Nel frattempo in una pentola antiaderente fate soffriggere la cipolla, l'aglio e il basilico tritati sottilmente. Aggiungete la melanzana tagliata a cubetti piccoli e fate cuocere per 10 minuti, aggiungendo un po' di vino se dovesse attaccarsi. Pelate i pomodori e privateli dei semi, tritateli finemente e aggiungeteli alle melanzane. Salate, pepate e aggiungete abbondante peperoncino. Fate cuocere per altri 10 minuti, fino a far asciugare il ripieno. Lasciatelo freddare e nel frattempo tritate a cubetti la mozzarella. 
Togliete la pasta matta dal frigo e stendetela molto sottile (io ho utilizzato la macchinetta della pasta fresca) e ricavate dei cerchi con una tazza o un coupe-pâte. Riempite con un cucchiaino di melanzane e qualche cubetto di mozzarella, poi fermate il raviolo passando il bordo sovrapposto con una forchetta. (Io ho utilizzato uno stampo in plastica per ravioli dal diametro di 10 cm che si ripiega in due sigillando i bordi). Siate piuttosto rapidi in questa fase: col caldo, la pasta tende ad asciugarsi e a perdere di elasticità perciò magari rendete in sfoglia metà del panetto per volta, lasciando l'altra metà in frigo. 
Rivestite una teglia con la carta da forno e cuocete i ravioli a 200° per 15-20 minuti. Fate attenzione con la cottura: la pasta matta non prende moltissimo colore, perciò c'è rischio che i ravioli si brucino nella parte a contatto con la teglia. 
Serviteli ancora tiepidi. 

Eleonora

giovedì 2 agosto 2012

Nozze d'argento: eleganza d'altri tempi...

Mi è stato chiesto di pensare ad un pacchetto per un'anniversario di matrimonio: ben 25 anni, le nozze d'argento e ho pensato che una confezione a tema fosse una sfida interessante. E' stata l'occasione per sperimentare l'uso del filo d'argento di cui mi sono immediatamente innamorata e che tornerò sicuramente ad utilizzare. Ne è uscito un pacchetto vintage, sui toni argentati e opachi in contrasto con una coppia di roselline di carta che si possono conservare perché legate a mazzetto con un nastro di merletto. Qualche perla per un tocco di eleganza e poi,be', come al solito c'è una dose di riciclo. 


Materiale occorrente per fare le rose:

- Alcune pagine di giornale abbastanza spesse o (meglio) di un vecchio libro
- Filo argentato 6 mm
- Perle sintetiche da 6 mm
- Colla vinilica
- Forbici, Pinze e Tronchesi
- Steccone da spiedo
- Righello o squadra





Procedo con il tutorial: spero sia comprensibile! 


1. Tagliate con le tronchesi un pezzo di filo argentato lungo circa 30 cm, infilate una perla e fermatela a metà della lunghezza arrotolando le due metà del filo con le pinze alla base della stessa. 
2. Tingete i fogli di giornale immergendoli per qualche minuto in acqua con colore acrilico o (come ho fatto io) in un tè ai frutti di bosco. Lasciateli asciugare e ritagliate 8 rettangoli 7x5 e altri 8 più piccoli 5x3.
3. Piegate a metà i rettangoli e ricavate una forma simile ad un asso di picche considerando la piega come la metà della forma da ottenere. Potete ammassare gli 8 rettangoli più grandi e procedere con un unico taglio e poi con i rettangoli più piccoli.
4. Con l'aiuto delle forbici, arricciate le punte dei petali ottenuti verso l'esterno.
5. Ora iniziate ad incollare i petali partendo da quelli più piccoli con abbondate colla vinilica nella base rettangolare di ognuno. Procedete a mano a mano, ruotando il filo argentato e perché i petali assumano la forma di una rosa. Il fiore così ottenuto tenderà a muoversi lungo il filo argentato...presto vi dirò come fissarlo!
6. Tagliate altri 2 pezzi di filo della lunghezza di 30 centimetri e procedete come al punto 1. Poi, arrotolate il filo argentato doppio attorno ad uno steccone da spiedo. Estraete il bastoncino ed allungate leggermente la spirale tirando le estremità. Saranno le decorazioni attorno allo stelo della rosa.
7. Prendete un altro pezzo di filo lungo circa 4-5 volte lo stelo della rosa ed iniziate ad arrotolarlo alla base della rosa per fissarla. Continuate fino in fondo allo stelo, fissando anche le decorazioni con la perla fatte in precedenza. Terminate ripiegando lo stelo su se stesso e avvolgendo con più giri la sua base. Stringete con le pinze per evitare che le estremità dei fili risultino taglienti. 


Con questo post partecipo al Linky Party #45 di Alex:

Linky Party 2013


mercoledì 1 agosto 2012

Mojito Sunrise

E' iniziata così. Una quantità di pesche gialle mature che dovevano trovare una destinazione. Sfidato il caldo e trovato un pentolone, la trasformazione in succo di pesca è stata abbastanza rapida e stra- soddisfacente con la ricetta trovata qui
Bene, ora mi ritrovo 8 litri di succo di pesca da investire nell'arco di un anno (dato che, come suggerito, ho pastorizzato le bottiglie). Il succo è davvero buonissimo e denso, in più ha conservato il colore giallo intenso delle pesche, senza alterarsi. Nello yogurt alla mattina insieme ai cereali, allungato con un po' di acqua da sorseggiare nel pomeriggio, da unire al gelato per un dopocena.

Però un cocktail ce lo facciamo subito, no? A parte dei fantastici Bellini (n.d.r succo alla pesca e prosecco in parti uguali) che potrebbero venirci dato che non è troppo zuccherato , propongo un cocktail con la base del Mojito e i colori del Tequila Sunrise. Molto fruttato con il succo di pesca ed il nettare di mirtillo, leggermente dolce con il contrasto del rum e della punta acida del lime e profumatissimo per la menta. 


Per un bicchiere (tumbler): 
- Mezzo lime ridotto in 3 spicchi
- 4/5 foglie di menta + un rametto per decorare
- 4cl di rum
- Succo alla pesca 
- Succo di mirtillo
- Ghiaccio

Tagliate il lime in spicchi e metteteli nel bicchiere con le foglie di menta. Schiacciate le foglie con il pestello (o il manico di un coltello), evitando di "rompere" la menta e facendo uscire il succo del lime. Aggiungete il rum e poi il ghiaccio "frantumato"(se avete quello a scaglie fa benissimo, altrimenti mette in cubetti di ghiaccio in un sacchetto del freezer e schiacciateli col batticarne). Ora, versate il succo alla pesca fino a riempire il bicchiere. Mescolate leggermente  facendo risalire verso l'alto la menta ed il lime ed infine aggiungete pochissimo succo di mirtillo. Decorate con un rametto di menta

Cheers!